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al testo di Alessandro Ferrari
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E così
la notte ci piombò addosso o forse invase i nostri occhi troppo pieni gli uni degli altri, comunque non sapremo mai da dove giunse. Lei disse: " Sei l'amore. " e decise che ne avrebbe conosciuto ogni dettaglio: persino il sapore. Fu sopra di me e la guardai poi sparì e chiusi gli occhi. Capii allora che in realtà era dovunque. Era sopra, era sotto. Era dentro e fuori di me. Era l'aria ed io mi persi nel vortice che era lei. E la riconobbi perchè si era fatta notte con la leggiadria che solo una fata può avere, trasformandosi. Parlò con me ma non udii. Parlò di me con bocca piena e gote infiammate. Parlò in una lingua che non avevo mai immaginato. Pensai gridare, pensai di morire pensai di disperdermi e pensai di soffocare, invece esplosi ma non mi persi lei raccolse tutto con la leggerezza che solo una fata può avere, innamorandosi. Riaprii gli occhi, lei ricomparve e finalmente fu chiaro che la notte era proprio lei. Sarebbe sempre stata lei. |
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